Sulle etichette dei vostri prodotti compaiono termini piuttosto generici, come "ricco in" o "al gusto di", potreste spiegarmeli?
Responsabile, Formulazione dello Stabilimento di Portogruaro, in PURINA da 10 anni
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In particolare, sono le norme FEDIAF (Federazione Europea delle Industrie per gli Alimenti per Animali Familiari) a stabilire la nomenclatura in base alla quantità di materia prima presente nel petfood. E le vediamo di seguito:
“Gusto X”= in questo caso l’ingrediente non è presente, ma viene utilizzato solo un aroma
“Aromatizzato con X” = meno del 4 % dell’ingrediente X nel prodotto
“Con X” = almeno il 4% dell’ingrediente X è presente nel prodotto
“Ricco in X” = almeno il 14% dell’ingrediente X è presente nel prodotto
“X menù” = almeno il 26% dell’ingrediente X è presente nel prodotto
Per fare un esempio pratico, se trovate scritto “con pollo” dovete intendere che almeno il 4% e non soltanto il 4% del prodotto sia costituito da pollo. Solitamente, infatti, la percentuale di carni e derivati è ben più alta, intorno all’8%, che equivale al 16% di carne reidratata e derivati con minimo il 4% di pollo. Nel caso specifico avremo il 4% costituito dall’ingrediente evidenziato in etichetta, quindi pollo, e il restante potenzialmente costituito da diversi animali, come ad esempio: altro pollo, manzo, agnello o anatra.
Così, quando si legge “4% di pollo” sulla confezione è bene intenderlo come il valore minimo di quel tipo di ingrediente all’interno della ricetta.