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FIP nei gatti: cosa c’è da sapere

6 min di lettura
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Cos'è la FIP (peritonite infettiva felina) nei gatti?

La FIP è una malattia virale relativamente rara, ma spesso fatale, che è maggiormente presente nei gatti giovani (meno di 2 anni) e nei cuccioli ed è causata dall'infezione con il virus chiamato coronavirus felino. È importante notare che si tratta di un ceppo diverso rispetto a quello che infetta le persone e porta al Covid-19. Questo coronavirus felino è molto comune e spesso causa solo sintomi lievi, ma in alcuni casi muta nel virus della peritonite infettiva felina, innescando la FIP, una malattia grave che è letale per la maggior parte dei gatti.

Un coronavirus felino mutato può scatenare la peritonite infettiva felina, quindi prima di entrare nello specifico della FIP, diamo un'occhiata a cos'è il coronavirus felino e in che modo il vostro gatto potrebbe contrarlo.

Cos'è il coronavirus felino?

Il coronavirus felino colpisce i gatti e non è contagioso per l'uomo. Tuttavia, può facilmente trasmettersi da felino a felino, di solito tramite le feci contaminate. Proprio per questo motivo è più comune tra gatti che vivono in situazioni di “affollamento” o nella stessa casa e sono a contatto con le rispettive lettiere.

La buona notizia è che, nonostante sia un virus altamente trasmissibile che quasi tutti i gatti contraggono nel corso della loro vita, in genere non da una sintomatologia grave o a volte risultano asintomatici. L'infezione è solitamente limitata al tratto intestinale, quindi se i sintomi si manifestano sono lievi e possono apparire sotto forma di diarrea per alcuni giorni.

Perché il coronavirus felino causa la peritonite infettiva felina?

Ma allora come fa un virus apparentemente innocuo a trasformarsi in un ceppo più pericoloso in grado di attivare una malattia fatale per la maggior parte dei gatti? Quando il coronavirus felino entra dentro l’organismo del gatto può mutare. Gli scienziati non sanno ancora cosa provochi le mutazioni del virus, ma presumono che un sistema immunitario debole, lo stress e persino l'età (nel caso di gatti più giovani che sono più suscettibili al virus FIP) possano essere delle possibili spiegazioni.

Una di queste mutazioni può trasformare il coronavirus felino in quello della peritonite infettiva felina che, invece di rimanere confinato nel tratto intestinale, infetta le cellule del sangue che poi viaggiano in tutto il corpo. A questo punto, il sistema immunitario dovrebbe essere in grado di intervenire e combattere l'infezione, ma se ciò non accade, il gatto svilupperà la peritonite infettiva felina.

Quindi, anche se il gatto viene infettato dal virus, non significa necessariamente che svilupperà la FIP. Un forte sistema immunitario sarà in grado di impedire che la malattia si sviluppi. Tuttavia, ciò significa che i cuccioli e i gatti anziani con risposte immunitarie meno efficaci hanno minori probabilità di reagire al virus e di conseguenza hanno un maggior rischio di manifestare la FIP. Nonostante ciò, la malattia rimane fortunatamente piuttosto rara nei gatti.

Quali sono i sintomi della FIP nei gatti?

Sfortunatamente, la FIP nei gatti non può essere facilmente riconosciuta solo attraverso i sintomi. Le prime manifestazioni sono vaghe e comuni a tante altre condizioni. In genere, i sintomi iniziali sono febbre, dimagrimento, diminuzione dell'appetito e letargia.

Ma dopo pochi giorni iniziano a comparire altri segni clinici più allarmanti manifestando la malattia in una delle sue due forme: FIP “umida” e “secca”.

Sintomi della FIP "umida" o effusiva

In presenza di questa forma della malattia, i fluidi si accumulano nell'addome, rendendo la pancia gonfia uno dei segni più evidenti. Questo potrebbe anche accadere nella cavità toracica causando problemi respiratori. Tuttavia, anche altre malattie possono causare questo accumulo di liquidi, quindi è importante effettuare degli esami clinici completi dal veterinario per una diagnosi presuntiva.

Sintomi della FIP "secca" o non effusiva

Con questa forma di FIP sarà presente un minimo accumulo di liquidi e i sintomi saranno vaghi e non specifici di una sola malattia: perdita di peso, vomito o letargia. L'infiammazione potrebbe anche svilupparsi e colpire vari organi come occhi, reni, polmoni o pelle.

In entrambi i casi, una volta che i sintomi compaiono, progrediranno rapidamente nel giro di pochi giorni o settimane.

Come viene diagnosticata la peritonite infettiva felina?

Senza sintomi specifici della malattia e senza esami del sangue disponibili che confermino la FIP, non c’è un modo semplice per i veterinari per giungere a una diagnosi. Per questo motivo verranno effettuati una serie di esami tra cui analisi del sangue per identificare eventuali alterazioni o la radiografia per cercare l'accumulo di liquidi nel corpo. Una biopsia dei tessuti infiammati sarebbe in grado di confermare la diagnosi di FIP. E anche se la biopsia viene eseguita, non sempre si ottiene una diagnosi definitiva. Sarà il veterinario a scegliere quale iter diagnostico intraprendere.

Qual è il trattamento della FIP nei gatti?

Sfortunatamente, la FIP è una malattia mortale in molti casi, ma esistono delle opzioni di trattamento in grado di alleviare alcuni dei sintomi ed evitare che il gatto soffra. Tuttavia, la ricerca veterinaria per le possibili opzioni terapeutiche della FIP continua e si presume che un giorno potrebbero esserci delle cure farmacologiche o persino un vaccino che prevenga questa malattia.

Al momento, la cosa migliore che i proprietari possono fare è discutere tutte le opzioni disponibili (che possono includere un’eventuale terapia di supporto) con il proprio veterinario.

È possibile prevenire la FIP nei gatti?

Senza un vaccino, attualmente non c’è modo per impedire al coronavirus felino di scatenare la malattia FIP. Ciò nonostante, i proprietari possono contribuire, prima di tutto, a ridurre al minimo il rischio che il virus entri nell’organismo del proprio gatto e limitare, in caso di infezione, la probabilità che questo muti.

Tenere la lettiera lontana dalla ciotola del cibo del gatto e pulirla più spesso può aiutare a ridurre la trasmissione del coronavirus felino. E dal momento che molte situazioni stressanti per i nostri gatti non possono essere evitate, si può tentare infatti di ridurne la frequenza distanziando gli eventi che possono spaventare l'animale. Quindi, ad esempio, se state cambiando casa, non decidete di prendere un altro gatto in quel preciso momento.

E non dimenticate di tenere sempre sott’occhio eventuali sintomi insoliti e di contattare il veterinario il prima possibile se questi persistono. Anche una tosse che non vuole passare può essere indice che qualcosa non va. Se notate questo tipo di sintomo, consultate il nostro articolo che spiega le principali cause della tosse nel gatto.